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19.11.2025 | 13.03.2026
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COMUNICATO STAMPA
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“If this was a film script, you wouldn't believe it”


MASSIMODECARLO è lieta di presentare Bad TV, la prima mostra personale in Asia dell’artista scozzese France-Lise McGurn. A partire dal titolo di un dipinto in mostra, Bad TV indaga la tensione tra ciò che è considerato cultura e ciò che viene relegato a semplice rumore di fondo. “Fine art, high art, bad TV,” afferma McGurn, annullando le distanze tra una categoria e l’altra.

McGurn è cresciuta a Glasgow negli anni Ottanta e Novanta, quando la televisione non si spegneva mai. “La TV era compagnia,” racconta. “Era sempre lì, sempre accesa, come il fuoco nel caminetto.” Quel sottofondo costante, quella presenza quasi impercettibile, sono entrati nel suo lavoro. I suoi dipinti si comportano come schermi: le immagini scorrono attraverso di loro. Le figure si ripetono, svaniscono, ricompaiono; il colore si accende e si ritrae.

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MCG 0069 25 001
Demo Run
2025
France-Lise McGurn
MCG 0055 25 001
Bad TV
2025
France-Lise McGurn

Per anni McGurn ha attinto da cinema e televisione per costruire il proprio vocabolario visivo - ciò che lei stessa definisce “shit TV”, il detrito culturale quotidiano che si deposita nella memoria. Bad TV è però la prima occasione in cui questo immaginario entra proprio dentro le opere. Due nuovi dipinti su tela stampata, Credits e MOvie sTillS - qui in anteprima - sono realizzati a partire da ristampe bootleg di poster cinematografici d’epoca, ritagli presi da The Goodbye Girl (1977), un film che McGurn ha consumato da adolescente. Quei “directed by…” e “starring…”, di solito invisibili, diventano ora lo sfondo vivo delle sue figure.

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Altre opere si accordano alla trama visiva della cultura pop del passato. Test Card F richiama l’immagine dai tratti inquietanti della BBC con la bambina e il suo clown di pezza, un’immagine trasmessa nelle pause di programmazione e ormai sedimentata nell’inconscio collettivo britannico.


McGurn insiste anche sulla ripetizione, sul rerun quotidiano, sul loop. A volte la vita appare troppo strana per essere accettata, e si dice: “sembra un brutto film.” I simboli della TV, delle soap e del cinema diventano un modo per prendere distanza, un riparo rispetto alla realtà nelle sue complessità.


Altri lavori insistono su questo continuo scambio tra corpo e immagine. Levis, dipinto su denim, cattura un certo modo di stare al mondo - quella che McGurn chiama “l’iconografia del cool e della ribellione” - ed è la sua prima prova su questo tessuto. In Living Apart Together compare un collage fatto con i leggings della figlia, stampati con Elsa di Frozen e poi sigillati in bio-resina. Il titolo viene da un film scozzese del 1982 di Charlie Gormley, girato anche nella casa di famiglia dell’artista. Qui generazioni diverse si intrecciano attraverso il quotidiano: la TV, la ripetizione, la memoria condivisa.

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Mcg 0066 25 001
Juice
2025
France-Lise McGurn
MCG 0065 25 001
Levis
2025
France-Lise McGurn
MCG 0067 25 001
Frog
France-Lise McGurn

Altrove, Frog mostra una figura femminile accovacciata, vicinissima al suolo. Il titolo riprende la parola francese grenouille, richiamando le donne ritratte da Rodin in La femme accroupie (1882) - un richiamo sottile che dialoga anche con la prossima commissione dell’artista al Rodin Museum di Philadelphia.


Il mondo di McGurn è fatto di strati sovrapposti — sitcom, film, canzoni, frasi colte al volo, interni di Glasgow e frammenti di cultura pop. Trasforma ciò che è nostalgico riportandolo nel presente, sbiadito ma ancora vivo. Bad TV raccoglie quel rumore di fondo - le immagini che ci hanno cresciuti e gli schermi che hanno modellato il nostro sguardo - e li fa riaffiorare, un po’ incrinati ma ancora pieni di luce.

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Unknown 3
France-Lise McGurn

France-Lise McGurn è nata a Glasgow, nel Regno Unito, nel 1983.


Superando i confini del quadro tradizionale, McGurn si libera dei limiti delle sue tele estendendo l'immagine direttamente sulle pareti della galleria e sui mobili, spostando il soggetto e creando un ambiente immersivo. Invece di avvicinarsi a un dipinto statico, l'artista attiva la composizione permettendo alle figure e alle forme di essere viste come in un campo visivo. Occasionalmente conflittuali, a volte passivi, a volte estasiati, questi personaggi si muovono attraverso emozioni che cambiano costantemente la loro personalità.


I temi chiave del lavoro di Mcgurn sono la musica, i sogni, la memoria e la cultura popolare. Le sue fonti visive includono immagini dei film degli anni '70, la rivista fetish Janus, stampe di Botticelli e autografi di celebrità. Le opere si sviluppano in modo intuitivo grazie all'uso di rapidi segni calligrafici e alla sua attenzione per la forma umana. Le linee ripetute e il movimento richiamano l'antichità, ma sono ugualmente influenzate dall'estetica della città post-industriale di Glasgow. Con i suoi dipinti, Mcgurn costruisce spirali di colori pastello che si susseguono con velocità e fluidità. Giocando coi ritmi circadiani e sul concetto di familiarità, le opere di McGurn si liberano e vengono vissute anziché esser viste.