Les Collectionneurs
Maureen Dougherty
MASSIMODECARLO Pièce Unique è lieta di presentare Les Collectionneurs della pittrice americana Maureen Dougherty, per la prima volta a Parigi.
Dedicati
alla figura del Collezionista, questi nuovi lavori — iniziati come una serie di
ritratti successivamente completati dalle collezioni che li circondano — seguono
una stessa struttura compositiva: un personaggio in primo piano, circondato da
oggetti disposti sugli scaffali alle sue spalle.
Ogni
collezione è sorprendentemente specifica: una moltitudine di oggetti curiosi in
The French Collector, impressionanti reperti dell’antica Roma in The
Antiquities Collector, piatti in ceramica dalle forme picassiane in Geisha
Collector o infine, misteriose scatole grigie sigillate e maschere di legno
in The French Pacific Collector.
In
ciascun caso, l’abbinamento tra collezionista e collezione
risulta sorprendentemente armonioso, quasi ingenuamente sincero, rivelando
forse qualcosa di più profondo di semplici preferenze personali di ogni
personaggio. Le griglie di oggetti creano una massa di significati — un caos
ordinato che rivela sensibilità, empatia, teatralità e la sensazione di
un’esplosione interiore trattenuta. Gli oggetti, che occupano la maggior parte
dei dipinti, sembrano infatti importanti quanto i loro proprietari, conferendo
dopo tutto il diritto al titolo stesso di “collezionista”.
Dougherty
sintetizza ogni ritratto per preservare ciò che conta davvero: il
collezionista, vestito con quello che sembra essere il suo abito più elegante,
circondato dalle cose che ama — indipendentemente dal loro valore —
gloriosamente esposte a incorniciare fisicamente e simbolicamente la sua
identità.
Per
alcuni, collezionare è un ricordo conservato su uno scaffale; per altri, un
desiderio insaziabile di essere sopraffatti dalla bellezza. E poi c’è il
collezionista raffinato, il cui occhio attento parla attraverso un’abbondanza
silenziosa.
Come
spiega l’artista, la sua pratica è un invito a sentire prima di pensare — a
lasciarsi sedurre dalla superficie, per poi essere turbati da ciò che si
nasconde sotto. Nelle sue mani, la pittura diventa allo stesso tempo specchio e
soglia: una registrazione dell’atto di vedere e dell’essere visti.
Se lo
spettatore percepisce l’opera prima di capirla — se viene attratto dalla sua
superficie e poi messo di fronte alla sua profondità — allora, come afferma lei
stessa, «il dipinto ha fatto il suo lavoro».
Che
si tratti di una sottile critica al materialismo e alla sua toccante futilità,
o di una celebrazione autentica dell’identità personale e dell’ossessione, la
chiarezza disarmante di ogni ritratto lascia pochi dubbi: di fronte ai suoi
dipinti, che siano di personaggi siano reali o fittizi, la nostra unica
certezza è che non sapremo mai davvero chi siano gli altri.
Con i
suoi Collectionneurs, Dougherty invita gli spettatori a riflettere sui
propri attaccamenti e sulle storie che costruiamo attraverso gli oggetti che
scegliamo di conservare.
Artista
Maureen Dougherty ha studiato pittura alla Carnegie Mellon University (1976) a Pittsburgh e al New York Studio School (1979), dove ha sviluppato un impegno duraturo verso le possibilità espressive della pittura. Muovendosi con fluidità tra figurazione e astrazione, il suo lavoro esplora l’intelligenza emotiva del colore, del gesto e della forma.
Le sue prime influenze includono la morbida luminosità di Raffaello e i colori vividi di Toulouse-Lautrec, il cui approccio audace alla pittura ha aperto a Dougherty un linguaggio più diretto e intuitivo. Negli ultimi anni, la figura umana è riemersa nelle sue tele — non come soggetto, ma come presenza — segnando un rinnovato dialogo tra corpo e astrazione. I suoi dipinti abitano quella soglia in cui emozione e superficie, intimità e spazio, coesistono in equilibrio.
Maureen Dougherty lavora nel suo studio a Chelsea, New York, una grande stanza piena di luce del nord e della quieta persistenza stessa della pittura.