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Group Show

Alighiero Boetti

Roni Horn

Henrik Olesen

Simon Cutts

Cathy Wilkes

Martin Boyce

Odilon (Jean-Bertrand) Redon

Elizabeth Bishop

Paul Elliman

Enzo Mari

Ugo Mulas

William Carlos Williams

Bruno Munari

Date
13.02.2007 | 24.03.2007
Location
Massimo De Carlo, Milano
If when my wife is sleepingand the baby and Kathleenare sleepingand the sun is a flame-white discin silken mistsabove shining trees,--if I in my north roomdance naked, grotesquelybefore my mirrorwaving my shirt round my headand singing softly to myself: "I am lonely, lonely.I was born to be lonely,I am best so!"If I admire my arms, my face,my shoulders, flanks, buttocksagainst the yellow drawn shades,--Who shall say I am notthe happy genius of my household? curated by Jason DodgeElizabeth Bishop Alighiero e BoettiMartin BoyceSimon CuttsPaul EllimanRoni HornEnzo Mari Ugo MulasBruno MunariHenrik OlesenOdilon RedonCathy WilkesWilliam Carlos Williams Per la sua prima mostra in qualità di curatore, Jason Dodge ha scelto come titolo la poesia "Danse Russe" scritta dal poeta americano William Carlos Williams. In questo modo Dodge ha voluto non solo rendere la poesia l'opera centrale della mostra, ma anche esporla al mondo. Jason Dodge ha immaginato un percorso insolito e originale, combinando opere storiche, recenti e inedite con i più differenti oggetti: un polariscopio giocattolo di Bruno Munari che permette di guardare le cose attraverso una lente che fa sembrare i colori fluttuanti, una poesia di Elizabeth Bishop che descrive un'esistenza cambiata leggendo il The National Geographic Magazine (anche la rivista è in mostra) e un tavolo costruito dallo stesso Dodge seguendo le istruzioni di Enzo Mari. Tutte le opere e gli oggetti in mostra si riferiscono ad un'idea precisa: ciò che ognuno vede e che ha il potere di influenzare e cambiare sé stesso diventa parte di sé. Jason Dodge ci fa capire come osservare un'opera, leggere un racconto, essere colpiti da un'immagine è un atto creativo ovvero un atto di creazione. L'atto creativo prende forma quando possediamo ciò che vediamo, leggiamo, ascoltiamo e sentiamo, quando cioè facciamo nostra ogni cosa che ci ha mosso. Dodge immagina di non essere il solo nell'affermare che ci sono momenti, idee, opere, racconti che hanno definito il proprio modo di pensare e percepire il mondo. "Non ero interessato a scegliere opere che si legassero l'una all'altra ma piuttosto a questa idea centrale. Ciò che ho intenzione di presentare non riguarda il riferirsi a qualcosa o l'appropriarsi a qualcosa ma piuttosto riguarda il fare qualcosa di nuovo". Jason DodgeElizabeth Bishop (1911-1979)Scrittrice americana che ha condotto una vita itinerante e appartata e proprio da questa inappartenenza costitutiva nasce la sua poesia «di immensa discrezione e di immensità discreta» - secondo le ispirate parole di Seamus Heaney - dove grazie a «una concentrazione perfettamente inutile, dimentica di sé» e a un modo assorto, metodicamente obliquo di ottenere il giusto grado di rifrazione, si accendono visioni capaci di cogliere scorci inediti di quella sostanza surreale che intride la vita quotidiana.Alighiero Boetti (1940-1994)Nel 1972 comincia a firmarsi "Alighiero e Boetti", in quanto punto di arrivo di una riflessione sullo sdoppiamento fra realtà e linguaggio iniziata negli Settanta. L'artista diventa pioniere e protagonista dell'arte concettuale in Italia, grazie anche ai suoi interessi per la filosofia, la matematica e l'alchimia. Le sue invenzioni di sistemi iconici elementari sono costituite da disegni a biro di ripetuto tratteggio, combinazioni di lettere dell'alfabeto su scacchiere, virgole su fondali blu come una nuova cosmologia e mascherine moltiplicate. Martin Boyce (1967)Vive e lavora a Glasgow, egli prende spunto dal Modernismo usando oggetti rinvenuti e riconvertiti creando opere in cui il confine tra arte e realtà è sempre più sbiadito.Simon Cutts (1944)Scrittore, editore e fondatore del Coral Press and Gallery a Londra. Nelle sue poesie usa un linguaggio spoglio ma che riesce al tempo stesso a rendere immagini vive con piccoli particolari che comunicano un'idea o un momento.Paul Elliman (1961)Designer autodidatta, ha insegnato in molte università, dalla Central St. Martin School of Art alla University of East London. Nei suoi lavori utilizza molteplici strumenti, dai caratteri alfabetici alle matrici di prova fino alla voce umana. I suoi lavori sono stati esposti alla Tate Modern e al Victoria and Albert Museum a Londra. Scrive regolarmente per IDEA, Eye e Dot Dot Dot.Roni Horn (1955)Si dedica al disegno da oltre vent'anni: lo considera infatti la base per la sua intera poetica, fondata su una ricerca ipersensibile, acuta e a tratti dolorosa del flusso interiore e del rapporto tra natura, tempo e vissuto individuale. L'artista amplia il concetto stesso di disegno, solitamente limitato al lavoro grafico: nel caso di Roni Horn, esso comporta contemporaneamente un lavoro di scrittura, di scultura e di installazioni fotografiche in cui predomina l'interazione dialettica tra l'opera e lo spettatore.Enzo Mari (1932) Enzo Mari - artista, designer - si dedica negli anni 50 ad un'intensa attività artistica, quale esponente di spicco dell'arte programmata e cinetica. Nel 1963 coordina il gruppo italiano Nuova Tendenza, organizzando nel 1965 l'Esposizione Biennale di Zagabria. Partecipa a diverse Triennali di Milano e Biennali di Venezia. Autore di oggetti che hanno fatto la storia del design, non solo italiano, ha vinto tre volte il Compasso d'Oro. Ugo Mulas (1928-1973)Nel 1954 inizia la sua attività di fotografo: i suoi soggetti preferiti sono le bidonvilles, la stazione, le periferie di Milano. Nel 1962 inizia il suo approfondimento fotografico e alla 64a Biennale di Venezia incontra numerosi artisti americani che lo portano ad una crescita contenutistica e formale. La fotografia diviene puro mezzo di espressione artistica tra etica ed estetica, un processo che individuerà nell'arte il fine stesso dell'arte medesima. Bruno Munari (1907-1998)Artista, grafico e designer, segue da principio i gruppi futuristi milanesi e romani, da cui si allontana per dedicarsi alla grafica e all'editoria con Mondadori, per cui pubblica libri per bambini a partire dal 1945. Nel 1948 è tra i fondatori del MAC - Movimento Arte Concreta - contribuendo alla modernizzazione dell'arte. Munari crea giocattoli e nel 1954 vince il Compasso d'Oro con Zizì, scimmietta in gomma per Pigomma e dal 1956 inizia a collaborare con Danese e poi con Olivetti.Henrik Olesen (1967)L'arte di Henrik Olesen riesce a coniugare aggressività e pacatezza, espressione della condizione in cui verte la comunità omosessuale contemporanea, una delle tematiche più frequenti nei suoi lavori insieme a quella dell'ingiustizia sociale.Odilon Redon (1840-1916)Artista francese tra le più importanti figure del Simbolismo. Nel 1864 si trasferisce a Parigi e si avvicina alle tematiche simboliste, arrivando alla conclusione che la vera dimensione dell'arte è il sogno, che permette all'artista l'esplorazione di un fantastico mondo interiore. Nella sua produzione si intrecciano miti classici e orientali a temi tipici del suo tempo, pieni di ambiguità basata sullo strano, sul bizzarro e sul grottesco. Cathy Wilkes (1966)Il lavoro di Cathy Wilkes è composto da diversi elementi artistici, pittura, scultura e scrittura, che interagiscono tra loro diventando parte integrante dell'installazione, in cui ogni elemento assume la stessa importanza.William Carlos Williams (1883-1963)Romanziere e dottore americano, William Carlos Williams è fra i più importanti poeti del Movimento dell'Immaginario. Williams continua a sperimentare nuove tecniche nella metrica e nella punteggiatura e inventa una poetica completamente americana, fresca e singolare, il cui tema principale era centrato sulle circostanze della vita quotidiana e della gente comune. Vince il Premio Pulitzer nel 1963, l'anno stesso della sua morte.Jason Dodge è nato a Newtown, Pennsylvania nel 1969, vive e lavora a Berlino. Tra le sue esposizioni più recenti ricordiamo nel 2006 la personale alla Galleria Casey Kaplan, New York e la mostra itinerante Ars viva 05/06 sul tema dell'identità, che ha fatto tappa alla Kunstwerke di Berlino. Nel 2005 la sua personale Installation Series è stata esposta presso l'Orange County Museum of Art di Newport Beach e il centro d'arte Villa Arson, a Nizza. Tra le principali esposizioni collettive nel 2006 Street: behind the Clichè presso il Witte de With Center for Contemporary Art a Rotterdam; nel 2005 24th Incidental, parte di Performa 2005 presso lo Swiss Institute of Contemporary Art di New York e Paralellel Life presso il Frankfurter Kunstverein di Francoforte.